Si fa strada l'idea che la rete debba essere alla portata di tutti. Aumentano a vista d'occhio i pubblici esercizi dove è possibile la connessione Wi-Fi free.
Fonte Corriere della seraVERSO LA SMART CITY - «A sollevare la questione - sottolinea la Fipe - era stata un'interpretazione controversa sollevata da provider che forniscono programmi di archiviazione. A loro dire, sui gestori di bar e ristoranti incombeva l'obbligo di registrazione dei dati da parte degli utenti, così come dovevano essere anche ritenuti corresponsabili dei siti visitati dai loro clienti in caso di connessione alla rete con l'accesso telematico fornito dal locale». Ma non solo. «La connessione wi-fi libera nei pubblici esercizi -commenta il presidente Fipe, Lino Stoppani- va verso la direzione delle smart city. Bar, ristoranti, discoteche, stabilimenti balneari diventano sempre più interattivi e sono così in grado di offrire ai clienti un servizio importante nell'era del digitale». Insomma, per chi vuole lasciare aperta la rete nel proprio bar o nel proprio ristorante arrivano rassicurazioni: «Il Garante, nella risposta fornita a Fipe, ha infatti ribadito che questo caso rientra fra quelli in cui non può essere effettuato il trattamento dei dati personali senza necessità del consenso del soggetto interessato, in base all'art. 24 del Codice», riferisce la Federazione.
Il punto è quanto siamo disposti a sacrificare alla sicurezza in favore della libertà di rete, informazione, democrazia, connettività globale. La risposta dovrebbe essere ovvia. Sappiamo beme che i gestori non sono interessati a tutto questo libero scambio, il loro interesse è solo il contratto, al momento. Avete mai visto un cappone che si reca con le proprie zampe al cenone di Natale?
La gente non capisce quanto sarebbe opportuno realizzare un "access point" nello stesso fabbricato comune, il risparmio sarebbe pari al 90%, anche tenendo conto dei vari ripetitori. Una rete condominiale, aperta a tutti i condomini, se volete anche con password.
Ma la gente non si fida, dati segreti ne abbiamo tutti, anche i privati, il punto è che basterebbero piccoli accorgimenti per avere una rete sicura. Gli aker non dimorano sempre nel condominio.....
E poi dovrebbe essere chiaro per tutti, alla fine gli unici computer sicuri, sono quelli spenti.
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